Ancora zona rossa per il Trentino Alto Adige, che con un’incidenza superiore del 25% rispetto alla media nazionale si conferma ancora tra le regioni più a rischio per gli infortuni mortali sul lavoro. Sono 12 nei primi sei mesi del 2025. In numeri assoluti il triste primato spetta alla Lombardia, con 56 vittime. A dirlo l'osservatorio Vega. In tutta Italia fine giugno si contano 362 infortuni mortali in occasione di lavoro e 140 in itinere. Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia restano le regioni con il maggior numero di vittime totali. Il settore più colpito è quello delle Costruzioni, con 53 decessi in occasione di lavoro, seguito da Attività Manifatturiere, Trasporti e Magazzinaggio e Commercio. Il rischio di morte sul lavoro per gli stranieri risulta essere doppio rispetto a quello per gli italiani: gli stranieri registrano 29,8 morti ogni milione di occupati, contro i 13,4 italiani. Il lunedì è il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi sei mesi dell’anno, seguito dal venerdì. Le denunce di infortunio totali diminuiscono ancora, seppur di poco, rispetto a giugno 2024. In totale il più elevato numero di denunce arriva dalle Attività Manifatturiere, le Costruzioni e la Sanità.